Le patologie dei miei gatti e come sono state curate

Le mie due PiccoleTigri hanno avuto due tipi di malattie importanti. Entrambi hanno avuto la struvite e Cacao soffre del Complesso Eosinofilico felino. 
Vediamo un po' di cosa si tratta:


Struvite

La struvite è un minerale, un fosfato idrato di ammonio e magnesio.
In determinate condizioni i cristalli di struvite possono aggregarsi e formare dei calcoli, simili a granelli di sabbia, che provocano l’infiammazione della vescica. Di conseguenza, il gatto potrebbe manifestare sforzi e dolore durante la minzione, urinare in posti insoliti e leccarsi i genitali con eccessiva frequenza; le urine potrebbero presentare tracce di sangue.


E' quindi necessario essere tempestivi e portare l'animale da un veterinario in quanto, specialmente al maschio, i calcoli potrebbero ostruire completamente l'uretra.
Il medico effettuerà in primo luogo un'analisi completa delle urine ed eventualmente un'urinocoltura per verificare la presenza di batteri ed eventualmente un'ecografia.

Si ritiene che i maggiori fattori di rischio siano associati alla dieta: assunzione di cibi che producono urine alcaline, con eccesso di magnesio, fosfati e carboidrati, fibre.

La terapia d'urto di solito consiste in una dieta fortemente acidificante (ph urine 5.5-6) con ridotto contenuto di magnesio, per favorire la dissoluzione naturale dei calcoli (2-9 settimane).
Non è invece consigliabile utilizzarla per tempi più prolungati, specialmente nei soggetti anziani. Per il lungo termine, ovvero per il mantenimento di salute delle basse vie urinarie e la prevenzione delle recidive, è invece consigliata una dieta umida che induca un ph 6.2-6.3.

Il cibo umido aumenta la diluizione delle urine e ne diminuisce conseguentemente il peso specifico rendendo l'ambiente vescicale sfavorevole all'aggregazione dei cristalli.

E' importante dunque, in presenza di questo problema, fornire al gatto cibo umido in più pasti durante l'arco della giornata, lasciargli ovviamente libero accesso a numerose ciotole d'acqua, servirsi eventualmente di una fontanella* e utilizzare acqua minimamente mineralizzata con un residuo fisso e contenuto di magnesio bassi (es. Sant'anna, Lauretana, Levissima).

Entrambi i miei gatti hanno avuto episodi di struvite prima di iniziare ad informarmi seriamente  su questo tipo di patologia: curati con dieta commerciale medicata inizialmente (umida!), ho in seguito mantenuto lo stato di salute delle loro vie urinarie seguendo una semplice dieta a base di cibo umido industriale completo di ottima qualità (non medicato) e di carne cruda integrata. Le crocchette (senza cereali) in casa nostra hanno un consumo limitatissimo, nell'ordine dei 10g al giorno. Le analisi delle urine, effettuate successivamente con cadenza annuale, hanno evidenziato assenza di calcoli, ph acido costante, peso specifico attorno al 1030.
Spesso viene consigliato dai veterinari di mantenere la dieta medicata per le urolitiasi per tutta la vita ma bisogna essere consapevoli che ci possono essere delle alternative protese al mantenimento dello stato di salute in modo più naturale e adeguato, soprattutto quando si parla di nutrizione, che è il punto cardine per la salute di ogni essere vivente! Non bisogna mai smettere di informarsi!


CGE (Complesso granuloma eosinofilico)

Il complesso granuloma eosinofilo è una malattia infiammatoria dermatologica nel gatto, autoimmune, che si manifesta con lesioni che colpiscono la cute, spazi interdigitali e mucose, e la cavità orale.

Il CGE si puo’ manifestare come:

- Ulcera indolente di solito presente nel cavo orale, sulle labbra, nelle gengive
- Granuloma Eosinofilico (lineare) si presenta sulle cosce, sulla faccia, nel cavo orale o sulle zampe
- Placca Eosinofilica si presenta come una lesione cutanea sulle cosce e sul ventre, molto pruriginosa e umida

Viene diagnosticato con gli esami del sangue (quantità eosinofili molto alta, soprattutto per quello nel cavo orale) oppure con impronta su vetrino ed esami citologico.


Le cause possono essere molto soggettive ma vanno ricercate principalmente in uno squilibrio del sistema immunitario dovuto a diversi fattori come intolleranze nei confronti di additivi, conservanti e micotossine presenti in alcuni alimenti, allergie ad acari o pulci, accumulo di metalli pesanti nei cibi, disfunzioni pancreatiche, malattie virali..  


La terapia spesso viene impostata con l'uso di cortisone, specie se il CGE si manifesta in forme abbastanza gravi, tanto da invalidare le normali attività dell'animale. Si tratta di una terapia che agisce sui sintomi ma non risolve il problema, purtroppo. Utilizzato per lungo tempo provoca un abbassamento delle difese immunitarie già squilibrate con conseguente innesco di malattie virali e batteriche.

E' dunque necessario agire su più fronti, cercando di curare l'alimentazione evitando cibi contenenti conservanti chimici e additivi, sostenendo gli organi interessati (fegato e reni) per evitare l'accumulo di tossine sulle lesioni. L'uso di antibiotici è altresì consigliato quando le lesioni sono infette.
I gatti con questo tipo di patologia non andrebbero vaccinati.

Ora vediamo un pò la nostra esperienza:


Il micio aveva un anno: tutto è partito da una puntura di noto farmaco antibiotico sulla collottola per curare una cistite. Bruciata la pelle, non guariva, la crosta si espandeva e la ferita non si rimarginava mai.. a dicembre 2011 gli venne asportata la lesione chirurgicamente. Sembrava tutto a posto ma dopo un mese un punto di sutura gli fece infezione e ri-iniziò il calvario. Di nuovo una crosta durissima e non asciutta in mezzo ad una zona alopecica abbastanza vasta. Provate varie cure topiche e orali con integratori. Il micio non guariva. Ad agosto 2012 notai il labbro superiore destro leggermente gonfio. Lo alzai e vidi un’ulceretta, provai a toccarla ma il micio non sentiva dolore. Non ci feci molto caso a dire la verità. Pochi giorni più tardi notai che il micio si leccava e mordicchiava insistentemente sotto alla zampina posteriore destra (zona cuscinetti). Controllai e vidi che i cuscinetti erano lesionati e gonfi. Lo portai dal veterinario, che gli fece la prova del vetrino: CGE!! 

E dunque: ulcera indolente, una placca sul dorso (ecco perché non guariva!!), e una sotto alla zampa.

Sono state quindi intraprese le seguenti terapie: Arnica compositum per bocca per modulare l’infiammazione, Psorinoheel N 7 gocce tre volte al giorno (un medicinale omeopatico per problemi di pelle gravi come la psoriasi), 


Redonyl efacap












e Ribes pet 














come integratori.


Già dopo 15 giorni vidi un netto miglioramento: la crosta iniziò ad asciugarsi e iniziarono a comparire i primi peletti nella zona alopecica. Ulceretta sul labbro completamente scomparsa.

Poi la ripresa rallentò un pochetto ma fu costante e il micio non si leccò più la zampa, favorendone una più rapida guarigione. 
Dopo un mese aggiunsi la pasta Phyto-G** della Biorama






un fitoterapico preposto all'aumento dell'immunità aspecifica dell'animale. 

Vista anche la lieve gravità della situazione il veterinario decise inizialmente di non somministrare il cortisone e vedere come il gatto reagisse invece alle cure alternative prescritte.
Dopo 3 mesi e mezzo di cure costanti quotidiane il micio guarì completamente, per poi mantenersi sano per un periodo ininterrotto di 5 mesi, salvo ripresentare un'ulceretta indolente sul labbro superiore all'inizio della primavera. Di nuovo un ciclo di cure con gli stessi rimedi e di nuovo guarigione dopo circa un mese. 

Nel frattempo ho somministrato una dieta a base di pochissime crocchette senza cereali e conservanti chimici e carne cruda integrata. Dopo tre mesi dalla completa guarigione ho introdotto con successo anche un pò di umido industriale. 


Ora gli episodi sono diventati più sporadici (due all'anno circa) e, all'occorrenza, utilizziamo sempre gli stessi rimedi.

In occasione dell'ultimo episodio di CGE sul labbro, ho sostituito il Ribes Pet con l'olio di salmone puro, ricchissimo di acidi grassi Omega-3 che favoriscono il mantenimento dello stato di salute, tra gli altri, della pelle, delle membrane cellulari, del sistema immunitario (!) e sono particolarmente indicati nei casi di aumentato fabbisogno a causa di allergie, infezioni, malattie cutanee, stress...

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*Fontanelle per gatti: sono in sostanza delle ciotole dotate di una pompetta per acquari e di un filtro ai carboni attivi (alcune ne sono sprovviste) per far sì che l'acqua contenuta sia sempre in movimento. Questo dovrebbe invogliare il gatto a bere di più. Non è una garanzia perché alcuni gatti si trovano incuriositi, altri addirittura spaventati, altri ancora potrebbero ignorare del tutto l'apparecchio.
Noi abbiamo questa:


Nonostante io non sia una fan del materiale plastico per le ciotole, ho provato la Catit perché costa poco e perché volevo vedere se le PiccoleTigri di casa avrebbero approvato l'acquisto, prima di spendere una fortuna. Ora ha due anni e funziona perfettamente. Svuoto tutta l'acqua una volta alla settimana e pulisco il tutto con acqua e bicarbonato o aceto. Usando acqua in bottiglia a basso residuo fisso non vedo mai calcare depositato. Tuttavia, se voleste usare l'acqua del rubinetto, consiglio di togliere il filtro e far correre una mezz'oretta la pompa con acqua e mezzo bicchiere di aceto. I miei mici la usano ben volentieri, ma non disdegnano nemmeno le ciotole con l'acqua "statica".
Il nostro prossimo modello sarà in ceramica o acciao.

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Fonti:
**link che riporta al documento messo a disposizione da eureka-trade, distributore esclusivo per l'Italia. (Si può ordinare facilmente in qualsiasi farmacia, che si appoggerà al distributore più vicino, senza prescrizione veterinaria. Costo 12,00€ la confezione da 15ml)

http://alessandroprota.blogspot.it/2011/03/granuloma-eosinofilico-nel-gatto.html
http://www.clinicaveterinariagransasso.it/pdf/struvite_ossalati.pdf
http://www.animaliinsalute.com/2013/09/urolitiasi-calcolosi-delle-vie-urinarie-nel-gatto.html

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